L’ARCHITETTURA
L’ARCHITETTURA
IMMAGINANDO CASE COME MONTAGNE
IMMAGINANDO CASE COME MONTAGNE
Come tante torri, le colonne costituite dai singoli ambienti degli appartamenti, bagni, camere, cucine, soggiorni, salgono verso l’alto, intersecandosi tra di loro; l’edificio è sollevato da terra, sorretto da elementi portanti ai quali sono appoggiati e scendono i pendii erbosi che offrono la suggestione di essere il basamento dell’intera costruzione: così come avviene nei gruppi dolomitici.
E, come le montagne, da qualsiasi angolazione le si osservi, offrono prospettive sempre diverse, mutevoli allo sguardo. Ad accrescere questa variazione compositiva sono le differenti altezze a cui le torri arrivano, gradatamente e per sottrazione: dapprima diventando logge (matericamente diverse anche per la mancanza della parete ventilata, non più necessaria) e infine terrazzi aperti.
Ma è certamente l’articolazione delle planimetrie di tutti gli appartamenti che ha contribuito a regalare la suggestione di questo edificio; disposto su tre tronchi, ognuno di essi trae origine dallo stesso “DNA”, dagli stessi principi che hanno ispirato il tutto: non aver alcun locale cieco, non avere affacci su altri appartamenti, dotare ogni ambiente di doppia esposizione, ridurre gli spazi di disimpegno al minimo, realizzare spazi esterni per ogni locale e, soprattutto, progettare ambienti ergonomici.
Ed è quest’ultima cosa ciò che dovrebbe ispirare l’Architettura e che dovrebbe scaturire da essa: progettare gli ambienti intorno all’uomo per esprimere la sua grandezza nel modo più contemporaneo in cui “abita” il mondo. Tutto ciò non attende altro che essere realizzato, “READY TO BUILD”, appunto, a chiunque volesse raccogliere la sfida…
AD INTERVALLI DI 45°, ECCO IL GIRO COMPLETO INTORNO ALLA “Dolomit House“:
Come tante torri, le colonne costituite dai singoli ambienti degli appartamenti, bagni, camere, cucine, soggiorni, salgono verso l’alto, intersecandosi tra di loro; l’edificio è sollevato da terra, sorretto da elementi portanti ai quali sono appoggiati e scendono i pendii erbosi che offrono la suggestione di essere il basamento dell’intera costruzione: così come avviene nei gruppi dolomitici.
E, come le montagne, da qualsiasi angolazione le si osservi, offrono prospettive sempre diverse, mutevoli allo sguardo. Ad accrescere questa variazione compositiva sono le differenti altezze a cui le torri arrivano, gradatamente e per sottrazione: dapprima diventando logge (matericamente diverse anche per la mancanza della parete ventilata, non più necessaria) e infine terrazzi aperti.
Ma è certamente l’articolazione delle planimetrie di tutti gli appartamenti che ha contribuito a regalare la suggestione di questo edificio; disposto su tre tronchi, ognuno di essi trae origine dallo stesso “DNA”, dagli stessi principi che hanno ispirato il tutto: non aver alcun locale cieco, non avere affacci su altri appartamenti, dotare ogni ambiente di doppia esposizione, ridurre gli spazi di disimpegno al minimo, realizzare spazi esterni per ogni locale e, soprattutto, progettare ambienti ergonomici.
Ed è quest’ultima cosa ciò che dovrebbe ispirare l’Architettura e che dovrebbe scaturire da essa: progettare gli ambienti intorno all’uomo per esprimere la sua grandezza nel modo più contemporaneo in cui “abita” il mondo. Tutto ciò non attende altro che essere realizzato, “READY TO BUILD”, appunto, a chiunque volesse raccogliere la sfida…
AD INTERVALLI DI 45°, ECCO IL GIRO COMPLETO INTORNO ALLA “Dolomit House“:
LE PLANIMETRIE E I “NUMERI”
LE PLANIMETRIE E I “NUMERI”
9 piani
19 cantine
20 autorimesse
19 appartamenti
30 metri di altezza
1860 metri quadri di Su
1900 metri quadri di Snr
2500 metri quadri di Slp
L’ideazione e l'”assemblaggio” dei differenti ambienti si dimostra funzionale anche per la flessibilità della composizione planimetrica: progettare l’appartamento come un insieme di elementi che si incastrano gli uni con gli altri consente anche di “smontarli” a piacimento per ottenere il “taglio” desiderato; tale flessibilità (nell’edificio sono presenti appartamenti ad una sola camera da letto, due camere, tre camere, fino ad arrivare a 4 camere da letto) non solo è consentita all’interno delle singole planimetrie, ma è possibile diversificarla anche duplicando o eliminando i differenti livelli a seconda della tipologia di appartamenti che si vogliono ottenere.
NELLE IMMAGINI QUI A FIANCO, LA SUCCESSIONE DEI PIANI VERSO L’ALTO
9 piani
19 cantine
20 autorimesse
19 appartamenti
30 metri di altezza
1860 metri quadri di Su
1900 metri quadri di Snr
2500 metri quadri di Slp
L’ideazione e l'”assemblaggio” dei differenti ambienti si dimostra funzionale anche per la flessibilità della composizione planimetrica: progettare l’appartamento come un insieme di elementi che si incastrano gli uni con gli altri consente anche di “smontarli” a piacimento per ottenere il “taglio” desiderato; tale flessibilità (nell’edificio sono presenti appartamenti ad una sola camera da letto, due camere, tre camere, fino ad arrivare a 4 camere da letto) non solo è consentita all’interno delle singole planimetrie, ma è possibile diversificarla anche duplicando o eliminando i differenti livelli a seconda della tipologia di appartamenti che si vogliono ottenere.
NELLE IMMAGINI QUI A FIANCO, LA SUCCESSIONE DEI PIANI VERSO L’ALTO
L’ARCHITETTURA
IMMAGINANDO CASE COME MONTAGNE
Come tante torri, le colonne costituite dai singoli ambienti degli appartamenti, bagni, camere, cucine, soggiorni, salgono verso l’alto, intersecandosi tra di loro; l’edificio è sollevato da terra, sorretto da elementi portanti ai quali sono appoggiati e scendono i pendii erbosi che offrono la suggestione di essere il basamento dell’intera costruzione: così come avviene nei gruppi dolomitici.
E, come le montagne, da qualsiasi angolazione le si osservi, offrono prospettive sempre diverse, mutevoli allo sguardo. Ad accrescere questa variazione compositiva sono le differenti altezze a cui le torri arrivano, gradatamente e per sottrazione: dapprima diventando logge (matericamente diverse anche per la mancanza della parete ventilata, non più necessaria) e infine terrazzi aperti.
Ma è certamente l’articolazione delle planimetrie di tutti gli appartamenti che ha contribuito a regalare la suggestione di questo edificio; disposto su tre tronchi, ognuno di essi trae origine dallo stesso “DNA”, dagli stessi principi che hanno ispirato il tutto: non aver alcun locale cieco, non avere affacci su altri appartamenti, dotare ogni ambiente di doppia esposizione, ridurre gli spazi di disimpegno al minimo, realizzare spazi esterni per ogni locale e, soprattutto, progettare ambienti ergonomici.
Ed è quest’ultima cosa ciò che dovrebbe ispirare l’Architettura e che dovrebbe scaturire da essa: progettare gli ambienti intorno all’uomo per esprimere la sua grandezza nel modo più contemporaneo in cui “abita” il mondo. Tutto ciò non attende altro che essere realizzato, “READY TO BUILD”, appunto, a chiunque volesse raccogliere la sfida…
AD INTERVALLI DI 45°, ECCO IL GIRO COMPLETO INTORNO ALLA “Dolomit House“:
LE PLANIMETRIE E I “NUMERI”